CAPITOLO SEGRETO #1 – Nascita di una regina
Questo capitolo non è incluso nel libro “L’ultima regina”, l’ho rimosso in fase di editing. Tuttavia, penso che possa essere interessante per capire meglio la famiglia di Estel al momento della sua nascita.
Iviole era immersa nell’acqua calda. L’aria profumava di oli essenziali e di lavanda.
La morbida schiuma bianca avvolgeva la sua pelle come una carezza. Lentamente, la schiuma iniziò a dissolversi e quel che rimase assunse una forma simile a quella di un felino.
D’improvviso, una fortissima contrazione del ventre le tolse quasi il fiato.
“AMIRO!” gridò “IL BAMBINO!”.
Amiro, seduto alla scrivania nella camera attigua al bagno, corse immediatamente in suo aiuto: la prese in braccio, la avvolse in un asciugamano e la pose sul letto.
“Vado a chiamare le ostetriche!”
“Sì! Corri!” rispose Iviole, col fiato spezzato da un’altra contrazione.
Quando Amiro aprì la porta, si trovò di fronte Elmas, in compagnia di due levatrici che immediatamente corsero vicino al letto.
La regina aveva in volto un’espressione lieta e allo stesso tempo preoccupata.
“Sarà una femmina!” disse. “Un regina! Una figlia della Luna!”
“MADRE!” gridò Iviole. “Stanotte il cielo è nero! Stanotte non c’è la Luna!”
“Lo so, lo so! Ma la bambina deve nascere adesso, il travaglio è iniziato! Stai serena, sarà un parto veloce, me lo sento!”
Elmas stringeva tra le mani una boccetta viola.
“Tieni, cara” disse, avvicinando la bottiglia alla bocca della figlia. “Non sentirai più dolore ora.”
Le lancette dell’orologio non ebbero il tempo di fare un giro su se stesse che già Amiro e Iviole stringevano fra le braccia la futura regina di Elberas.
“Ciao, Estel…” sussurrò Amiro, accarezzando la guancia rosa della neonata.
“Dobbiamo annunciare la sua nascita al regno” disse Iviole, preoccupata.
“Amore, non hai in viso la gioia di una madre. Quando nacque Krales non eri così accigliata.”
“E’ una Luna Nuova! Vivranno tutti nella paura! La nostra gente, quella dei regni confinanti, nelle isole…”
“Guardala a dimmi se ti sembra il caso di aver paura di una bambina appena nata!”
“Ma diventerà grande, e governerà il regno! Cosa accadrebbe se scegliesse di vivere come… lei?”
“Io so che non lo farà, va bene? Non ho il dono della Preveggenza e non leggo il futuro, ma sono suo padre e so di non aver messo al mondo un pericolo pubblico!”
Un sommesso bussare interruppe le loro discussioni.
“Avanti!” disse Iviole.
Il re Ibisso aprì la porta e si avvicinò al letto di Iviole.
“Come stai, bambina mia?” chiese, accarezzandole i capelli. “Oh, com’è bella!” disse poi, guardando la neonata. “Mi sembra di rivedere te quando nascesti!”.
“Sto bene, padre, ma sono in pena” rispose Iviole, cullando la bambina.
“Lo so. Tua madre me lo ha detto, ma entrambi crediamo che non sia il caso di preoccuparsi tanto. Non ancora, perlomeno.”
“Come fate ad essere tutti così tranquilli?” domandò lei, perplessa.
“La Profezia che tanto temi si compirà come deciderà il fato, o meglio, come deciderà Estel. Noi possiamo educarla, insegnarle a seguire la luce, ma non potremo mai scegliere al posto suo chi e come dovrà diventare.”
“Vado a chiamare Krales” disse il principe Amiro. “Sarà difficile per lui non essere più l’unico piccolo di casa!”
Krales era sveglio nel suo letto. Si era tirato la coperta sul viso per non far vedere che stava piangendo.
“Vieni, tesoro” disse Amiro, scrollandolo piano.
Krales continuò a singhiozzare.
“Devi conoscere la tua sorellina!”
“Non voglio! Non la volevo una sorellina, non la volevo affatto! Adesso voi vorrete più bene a lei che a me!”
“Mai, questo mai! L’amore dei genitori non diminuisce, ma si moltiplica per ogni bambino!”
“Sei sicuro? Non è che adesso mi buttate via perché sono vecchio e invece lei è nuova?”
Amiro scoppiò a ridere.
“Coraggio, esci di lì!” disse, porgendo al figlioletto la mano.
Alla fine Krales si lasciò convincere a uscire da sotto il lenzuolo, si asciugò le lacrime e afferrò la mano del padre.
La regina Elmas aprì la finestra del balcone. Era sorto da poco il sole. Le colombe sgorgate dalle sue mani radunarono in fretta una folla curiosa, in attesa di sapere quale notizia la regina avesse in serbo per loro. Anche il re comparve al cospetto dei suoi sudditi, seguito dalla principessa e dal suo consorte, che teneva per mano il principino Krales. Tutti e cinque indossavano gli abiti da cerimonia. Molti trattennero il fiato, vedendo il fagottino che la principessa Iviole stringeva tra le braccia.
“Sorelle e fratelli di questo regno” disse Elmas, con voce ferma e limpida “Questa notte è venuta al mondo colei che un giorno indosserà la mia corona e siederà sul mio trono. Il suo nome è Estel Iviole Elmas Kindreik.”
Elmas prese la neonata dalle braccia della figlia e la sollevò in alto, in modo che tutti potessero vederla.
“Salutate la vostra futura regina, la figlia della Luna Nuova!”
Un caloroso applauso risuonò nell’aria. I volti sorridenti erano molti, così come le grida di giubilo, ma gli anziani non parvero gioire molto a quella notizia.
“Lo so cosa passa per la mente di alcuni di voi” disse Ibisso “ma ricordatevi che la Profezia non dona solo paura, ma anche speranza. Estel potrebbe diventare la regina più grande che Elberas abbia mai visto.”
Le colombe evocate da Elmas iniziarono a disperdersi dell’aere, pronte a far gioire e preoccupare altre genti.