FILM HORROR – LA TRILOGIA DI FEAR STREET | RECENSIONE

Sono una persona estremamente ansiosa e se devo scegliere un film da vedere, in genere cerco di nutrire la mia anima tormentata con commedie o film di animazione come quelli della Pixar/Disney o dello studio Ghibli. Ogni tanto, però, la mia ansia riesce ad avere la meglio e finisco per fare delle piccole maratone di film dell’orrore; se l’ultima volta toccò alla saga di Annabelle, stavolta è stato il turno della trilogia di Fear Streat comparsa su Netflix durante gli ultimi mesi e basata sull’omonima serie di libri scritti da Robert Lawrence Stine, che forse molti di voi conosceranno per la serie Piccoli brividi.

Trailer di Netflix per presentare la trilogia (sottotitoli in italiano)

Trama (senza spoiler)

Sunnyvale e Shadyside sono due cittadine rivali in perenne competizione tra di loro (un po’ come Pisa e Livorno); se l’una è ridente, allegra e sicura, l’altra è perennemente sconvolta da crimini, incidenti e addirittura serial killer. La leggenda narra che una strega abbia lanciato una maledizione su Shadyside alcuni secoli addietro, poco prima della propria esecuzione, ma ovviamente non tutti credono a questa storia.

La vicenda si snoda in tre diversi titoli (che vanno visti necessariamente nell’ordine), ciascuno ambientato in un epoca diversa.

Appunti che mostrano uno schizzo con la strega Sarah Fier impiccata,
Sarah Fier, la strega che venne giustiziata a Shadyside e che scagliò una maledizione sui suoi abitanti

Fear Street Parte 1: 1994:

In seguito all’ennesima carneficina, alcuni ragazzi di Shadyside decidono di indagare sul sanguinoso mistero che affligge la loro cittadina e cercano di rimettere insieme le poche prove che sono riusciti a raccogliere; possibile che sia davvero colpa di una strega morta nel 1600?

Uno dei killer di Shadyside, con il volto coperto da una maschera da teschio.
Uno dei simpatici abitanti di Shadyside.

Fear Street Parte 2: 1978

Durante le loro indagini, i protagonisti riescono a mettersi in contatto con una ragazza che forse potrebbe aiutarli a far luce sulle strane vicende che affliggono Shadyside. La ragazza inizia a raccontare gli eventi accaduti durante l’estate del 1978, all’interno di un campeggio estivo popolato da adolescenti e scoutmasters appena più grandi.

Istantanea di un campeggio estivo che appare nel secondo titolo di Fear Street.
“Benvenuti al Camp Nightwing”… ma facevate meglio a stare a casa.

Fear Street Parte 3: 1666

Una delle protagoniste torna indietro nel tempo con la mente e rivive sulla propria pelle la storia della strega a cui è imputata la maledizione che affligge la cittadina da generazioni. Questo è il capitolo conclusivo dell’arco narrativo, e personalmente è anche quello che ho apprezzato maggiormente.

Piccoli pareri oggettivi

Diciamolo chiaramente: trovare un horror fatto bene è difficile; si rischia sempre di cadere nei soliti cliché per cui:

  • Gli eroi si separano in gruppi invece di restare uniti.
  • Gli eroi credono di aver ucciso il cattivo e se ne vanno, dando al cattivo tutto il tempo di riprendere i sensi e di massacrare tutti nella scena successiva.
  • Le coppiette si appartano chissà dove e quindi muoiono per prime.
  • Le persone decidono di fare cose stupide perché altrimenti la trama non prosegue o magari non inizia nemmeno.
Le due protagoniste della trilogia di Fear Street
Come nella maggior parte dei film horror, oltre alla morte c’è anche l’ammmmmore! 🏳️‍🌈

La trilogia di Fear Street, tuttavia, non è vittima dei soliti stereotipi che spesso affliggono i film horror. Ovviamente alcune scene sono delle chiare citazioni di altri film (come Scream e Shining), ma nel complesso non si avvertono delle forzature eccessive.

Riassumendo, potremmo dire che:

Motivi per vedere Fear Street
  • Le scene violente e/o splatter non sono gratuite, ma alcune sono comunque pesanti. Non consiglio la visione del film ai minori di 14 anni per via di alcune scene particolarmente sanguinose.
  • I film scorrono bene; pur essendo chiaramente pensati per un pubblico giovane, sono perfetti anche per gli adulti appassionati del genere.
  • Il finale è molto interessante e coerente con il resto della storia.
  • Se vi piacciono i film ambientati nel passato, apprezzerete molto il terzo titolo.
Motivi per NON vedere Fear Strett
  • Si tratta di una trilogia in cui ogni capitolo è collegato agli altri. I film presi singolarmente sono privi di senso, a differenza di quanto avviene in altre saghe (come Scream o Saw). Questo non è un vero e proprio punto a sfavore, ma alcuni potrebbero non gradire il fatto che sia necessario vedere tre film prima di ottenere una conclusione della trama.
  • Il secondo titolo della serie vi richiamerà alla mente Jason di Venerdì 13 per molte ragione (forse un po’ troppe).
  • Molte scene vengono girate al buio o in condizioni di quasi completa oscurità, rendendo difficile seguire alcuni eventi.

Vi consiglio di vedere questa trilogia? Sì, purché il sangue non vi disturbi! La trama non è troppo difficile da seguire ma è complessa al punto giusto, ed è bello vedere come tutti i tasselli finiscono al loro posto.

Mi raccomando fatemi sapere se ci sono altri film (non eccessivamente) horror che potrei recensire! Ah, un ultima cosa: occhio a quello che trovate quando scavate sottoterra, potrebbero capitarvi dei “reperti” molto strani…