Le avventure di Norvy, il Gatto Immaginario di Luca e Chiara – IPNOSI – 10°pt

Quella che state per leggere è una storia a puntate ricca di follie. Non leggetela se sperate di trovare qualcosa di sensato.
Qui trovate la puntata precedente.

Luca e Chiara stavano riordinando la cucina dopo aver pranzato, mentre Norvy, disteso sul divano, era immerso nella lettura di un libro che Chiara non ricordava neanche di avere.
Nessuno si accorse che Norvy aveva trafugato una collana con pendente dalla camera da letto, e soprattutto nessuno fece caso al suo strano borbottio. Luca e Chiara erano abituati a certe stranezze feline, e non vi prestavano più molta attenzione.
D’un tratto, Norvy si sollevò sulle zampe posteriori, facendo ondeggiare la collana con la zampa destra: “Umani! Guardatemi!”.
Luca e Chiara si voltarono, scocciati, ma bastò un’occhiata per capire cosa Norvy stesse cercando di fare.
“Umani, guardatemi attentamente! Voi avete sonno, moooolto sonno. Le vostre palpebre sono pesanti, pesaaanti. Adesso voi vi addormenterete, e quando miagolerò esaudirete ogni mio desiderio.”
Chiara si sedette su una sedia e cadde improvvisamente addormentata. Dopo qualche secondo di indecisione, anche Luca fece altrettanto. Norvy non notò il ghigno sarcastico sul viso dell’umana.
“Ha funzionato! Ha funzionato! Adesso posso far fare loro quello che mi pare! Ah…ehm… oh, sì! Umani, svegliatevi! Miao!”
Chiara e Luca aprirono gli occhi, rivelando uno sguardo perso nel vuoto, e risposero, in coro: “Comanda, padrone.” .
“Bene, bene! Luca, voglio del pesce in umido! Chiara, pettinami il pelo e recitami una poesia!”
Luca si mise a trafficare nel frigorifero, mentre Chiara si avvicinò a Norvy e iniziò a spazzolarlo come richiesto.
“Ahi. Ahi. Mi stai tirando il pelo! Ahi! Smettila! Smettila subito!” si lamentò Norvy.
“Sì, padrone.” Rispose Chiara.
“Suvvia, almeno questa poesia?”
Forse perché dell’inquietudine tu sei l’immago, a me sì poco caro vieni, o gatto! E quando tu divori lieto sogliole arrosto e lasagne al sugo….
“Non mi piace questa poesia. Recitane un’altra.”
Tanto cattivo e disonesto pare, il gatto mio quand’egli altrui insulta…
“No, nemmeno questa mi piace! Un’altra!”
Sempre perfido fu quest’ermo gatto, con il suo pelo che trovo da ogni parte…
“Oh, ma basta! Che poesie sono queste?! Luca, almeno tu, hai finito?”
Luca si diresse verso di lui con un vassoio, che rovesciò addosso a Norvy, inzuppandolo completamente.
“Ma che…?” esclamò Norvy esterrefatto.
“Come hai ordinato tu! Volevi essere umido!”
“Non io, umano imbecille! Il pesce doveva essere in umido! Bah, lasciamo perdere. Chiara, portami a letto, in fretta. E tu, Luca, portami dei biscotti. Un bel piatto di biscotti!”
Chiara afferrò Norvy e iniziò a saltellare per tutto il corridoio, ignorando le proteste di Norvy a ogni sobbalzo. Poi aprì le braccia e lasciò cadere Norvy senza preavviso, facendogli prendere un colpo. Pochi minuti dopo arrivò Luca con un piatto pieno di biscotti.”
“Oh, finalmente qualcuno che esegue le richieste! Ehy, aspetta un momento. Che cos’è questa roba?” chiese Norvy, insospettito dall’aspetto strano dei biscotti.
“Sono biscotti di ceramica. Non sono bellissimi? Sono dipinti a mano, uno ad uno! Come hai chiesto tu, un piatto di bei biscotti!” rispose Luca con un sorriso.
“No, no, NO! Non ho chiesto… Uff. devo aver sbagliato qualcosa nella procedura. Luca è più rintronato del solito e Chiara è ancora più infame! Come devo fare a svegliarvi, ah sì! Adesso voi vi addormenterete!”
Luca e Chiara crollarono sul divano all’istante.
“Al mio tre vi sveglierete e non ricorderete più niente! Uno… due… tre!”
Luca e Chiara si alzarono immediatamente. “Ma che ci facciamo qui?” chiese Luca, sorpreso.
“E perché Norvy è tutto bagnato? Qui, micio micio micio….” Disse Chiara.
“NO! NO! BASTA CON QUEL DANNATO PHON!”
Per Norvy quella fu una pessima giornata. L’ipnosi non era andata a buon fine e si beccò pure un’asciugatura imprevista.

– FINE DECIMA PUNTATA-

Chiara